Tra poche settimane procederemo alla restituzione del lavoro di parco Valarioti con cerimonia pubblica. L'ex piazza sarà...

Scritto il 04/06/2025
Tra poche settimane procederemo alla restituzione del lavoro di parco Valarioti con cerimonia pubblica.
L'ex piazza sarà trasformata in un parco attrezzato pieno di alberi, con spazi per il tempo libero, per il basket e il pickle tennis, un'area pet per gli animali e giochini per bambini. Sarà dato risalto con apposita cartellonistica al nome di Giuseppe Valarioti segretario del PCI che venne ucciso dalla mafia a Rosarno l'11 giugno 1980 poiché ebbe il coraggio di denunciare e combattere la penetrazione della #ndrangheta in politica in particolare nell’allora partito socialista infiltrato e condizionato.
Proprio qualche giorno fa, nel corso del suo intervento il Procuratore della Repubblica della DDA dott. Stefano Musolino, ospite a Polistena in occasione della presentazione del libro INFERI di Nino Demasi e Pietro Comito, è stato chiarissimo e rivolgendosi ai molti giovani presenti ha detto:
“Ragazzi, se voi parlate con un vostro coetaneo che proviene da una famiglia mafiosa, dovete rapportarvi alla pari senza farvi suggestionare dal cognome che porta”
Parole importanti e assolutamente attuali e condivisibili che contrastano con il messaggio opposto e "facilone" che alcuni aspiranti politici locali hanno lasciato passare.
È vero, bisogna sempre e comunque cercare di strappare i figli dei mafiosi al #contesto familiare da cui provengono e nel quale rischiano di scivolare. Ma un conto è tentare di recidere i legami di sangue con la consorteria di riferimento (circostanza peraltro molto difficile), altro è riconoscerli nella loro indole di #appartenenza familiare.
La forza della ndrangheta sta proprio nel perpetuarsi attraverso la replicazione del “nome” delle famiglie. Così funziona alle nostre latitudini! Ha ragione il dott. Musolino.
Certa politica a noi lontana, a Polistena, sta imbarcando di tutto e l’impressione è che l’appello rivolto ai figli dei mafiosi fatto da chi non ha una testa ferma per comprendere certe dinamiche sociali (o le conosce e fa finta di non sapere), abbia una natura un tantino diversa. Del resto, la violenza con cui il sottoscritto, gli amministratori, i dipendenti comunali, le imprese, i lavoratori e i concessionari di servizi e lavori (in particolare quelli che hanno denunciato la ndrangheta con #testimonianze nei processi) vengono continuamente fatti oggetto di #stalking, #ingiurie e #insulti, è o non è la prova della chiara #contiguità con alcuni sistemi e ambienti, diciamo così, “poco trasparenti”?
Abbiamo sempre combattuto la ndrangheta e lo abbiamo fatto con azioni concrete e forti, ma viceversa vi sono personaggi che la legittimano ogni giorno e si lasciano condizionare, tra cui personaggi imbottiti di odio usati esclusivamente per la tutela di interessi sfacciatamente ambigui.
A Polistena certa politica ha deciso di colpire da tempo i baluardi della lotta alla #democrazia e alla ndrangheta. Questa è la verità.
Senza togliere nulla ad alcuno, mi definisco uno tra questi, e nessuno si offenda, perché nella mia vita politica e personale (e lo posso affermare a testa alta) ho sempre tenuto la barra dritta, mantenuto le distanze da certi ambienti collusi, corrotti e mafiosi.
Sino a quando occuperemo un ruolo di responsabilità politica e istituzionali, la città di Polistena può stare tranquilla, perché oltre a continuare a combattere ndrangheta e #malaffare, sono le nostre azioni quotidiane, limpide e coraggiose, appoggiate dal popolo onesto a relegare la controparte alla pura testimonianza di #ingiustizia riflessa ed all’ambigua, ipocrita e falsa insignificanza.
#sapevatelo @follower
#aTestaAlta 💪